Canalblog
Editer l'article Suivre ce blog Administration + Créer mon blog
Publicité
Vie de La Brochure
18 juillet 2016

Umberto Eco, comment manger dans un avion

Vous avez là la version italienne d'un texte d'Umberto Eco lue à Avignon.

Peut-être aurez-vous la traduction un jour. Je le dédie à ma voisine qui dans mon dernier voyage en avion a renversé son verre de vin sur mon pantalon.  J-P Damaggio

 

Como mangiare en aereo ?

 Nel corso di un viaggio aereo di alcuni anni fa (Amsterdam andata e ritorno), ci ho rimesso due cravatte Brooks Brothers, due camicie Burberry, due paia di pantaloni Bardelli, una giacca di tweed comperata in Bond Street e un gilè Krizia.

Infatti sui voli internazionali vige la buona abitudine di servire il pasto. Però si sa che il sedile è stretto, la tavoletta altrettanto e l'aereo talora balla. Inoltre i tovaglioli degli aerei sono piccolissimi e lasciano scoperto il ventre se si infilano nel colletto, e il petto se si posano sul grembo. E buon senso vorrebbe che si offrissero cibi non sporchevoli e compatti. Non è necessario dare tavolette di Enervit. Cibi compatti sono la cotoletta alla milanese, le carni alla griglia, il formaggio, le patate fritte e il polo arrosto. Cibi sporchevoli sono gli spaghetti con la pummarola 'n coppa, le melanzane alla parmigiana, le pizze appena uscite dal forno, il consommé in tazza bollente senza manici.

Ora il menu tipico di un aereo si compone di carne molto cotta affogata in salsa marrone, generose porzioni di pomodoro, verdure tritate fini e macerate nel vino, riso e piselli al sugo. E noto che i piselli sono oggetti inafferrabili — ed è per questo che neppure i grandi cuochi sono capaci di fare i piselli ripieni — specie se ci si ostina, come impone l'etichetta, a mangiarli con la forchetta e non con il cucchiaio. Non ditemi che sono peggio i cinesi perché assicuro che è più facile afferrare un pisello con le bacchette che infilzarlo con la forchetta. È anche inutile obiettare che con le forchette i piselli non si infilzano ma si raccolgono, perché le forchette sono sempre disegnate al solo fine di far cadere i piselli che fingono di raccogliere.

Si aggiunga che i piselli, in aereo, sono regolarmente serviti solo quando l'aeromobile entra in una turbolenza e il capitano raccomanda di allacciare le cinture. In conseguenza di questo complesso calcolo ergonomico, pertanto, i piselli hanno solo due alternative : o s'infilano nel collo o nella braghetta.

Corne insegnavano i favolisti antichi, per impedire a una volpe di bere in un bicchiere occorre che il bicchiere sia alto e sottile. I bicchieri degli aerei sono bassi, svasati, praticamente simili a un catino. Ovvio che qualsiasi liquido ne debordi, per legge fisica, anche senza turbolenza. Il pane non è la baguette francese, che occorre tirare con i denti anche quando è fresca, bensi un particolare tipo di semolato che appena afferrato esplode in un nugolo di polvere sottilissima. Per il principio di Lavoisier questa polvere scompare solo in apparenza : all'arrivo si scoprirà che è andata ad accumularsi tutta sotto il sedere, riuscendo a impastare i pantaIoni anche da tergo. Il dolce, o tende ad assomigliare a una meringa, e si impasta insieme al pane, o cola immediatamente sulle dita, quando il tovagliolo è ormai intriso di sugo di pomodoro ed è inservibile.

Resta, è vero, la salvietta rinfrescante : ma essa è indistinguibile dalle bustine del sale, del pepe e dello zucchero, per cui, dopo che avete messo lo zucchero nell'insalata, la salvietta rinfrescante è già finita nel caffè, il quale viene servito bollente e in una tazza di materiale termoconduttore colma sino all'orlo, in modo che possa facilmente sfuggire dalle mani ustionate e amalgamarsi con la salsa ora raggrumata intorno alla cintura. In business class il caffè viene rovesciato in grembo direttamente dalla hostess, che si scusa in esperanto.

Il vivandiere di una compagnia aerea viene certamente arruolato tra quegli esperti alberghieri che adottano il solo tipo di cuccuma che, anziché versare il caffè nella tazza, ne spande l'ottanta per cento sul lenzuolo. Ma perché ? L'ipotesi più ovvia è che si voglia dare ai viaggiatori l'impressione del lusso, e si suppone che essi abbiano in mente i film di Hollywood, dove Nerone beve sempre in coppe larghissime che gli imbrattano la barba e la clamide, e i signori feudali rosicchiano cosciotti che spandono sugo sulla camicia merlettata, mentre abbracciano una cortigiana.

Ma allora perché in prima classe, dove il posto è spazioso, servono cibi compatti come pastosi caviali russi su toast imburrati, salmone affumicato e trance di aragosta all'olio e limone ? Forse perché nei film di Luchino Visconti gli aristocratici nazisti dicono "fucilatelo" mentre si infilano in bocca un singolo acino d'uva? (1987) Umberto Eco

Publicité
Publicité
Commentaires
Vie de La Brochure
Publicité
Archives
Newsletter
Derniers commentaires
Visiteurs
Depuis la création 1 023 816
Publicité